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Cubareale - Niki

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Cuba…un cuore che pulsa.

Cuba…un cuore che pulsa.

 

 

Sono ormai trascorsi due mesi da quando ad aprile 2015 siamo partiti alla volta di Cuba.

Decollo il 6 aprile 2015 con Volo Blupanorama (pessimo ma economico). All’arrivo, come da accordi, Niki e René ci attendono all’aeroporto. Un gran sollievo visto che è notte fonda ed il tassista anche col loro aiuto non sa bene che strade percorrere…

Comunque arriviamo all’Avana Veja e veniamo accolti da un ragazzo bello e solare, proprietario della prima casa particular “Casa Cuba”, che ci accompagna a dormire.

Al mattino visita guidata della città con René (preparatissimo), Niki che ci accompagna e verso fine giornata l’aggiunta anche di Lizzy (anche lei guida, efficientissima, simpatica e solare… adorabile!). 

La visita tocca una buona parte dei monumenti della città vecchia ed è molto interessante, anzi per noi timidoni è stata fondamentale, perché non avremmo mai osato entrare in alcuni posti che si sono poi rivelati essere piccoli musei/mostre, ma che in apparenza non si capiva bene cosa potessero essere.

Giorno seguente giro autonomo con il Bus turistico e a piedi: quartiere Vedado con la piazza della Rivoluzione e poi ciò che rimaneva da vedere della parte vecchia. Alla sera cerimonia del Canonazo (come ci era stato suggerito dalle guide) con spettacolare panorama notturno dell’Avana.

Terzo giorno partenza con Manuel, autista privato (sempre puntuale e correttissimo). Si parte per Vinales, ma con fermata prima a Jaimanitas per vedere la casa di Fuster (fiabesca!) ed a Soroa per visitare l’Orchidario (molto bello).

A Vinales nella casa particular “El Gallo”, carina, ci organizzano subito una passeggiata a cavallo per le piantagioni di tabacco e caffè. Lì, in mezzo al nulla, abbiamo bevuto il miglio mojto di Cuba!

Il quarto giorno escursioni alla Cueva de l’Indio (costosa e poco significativa… in 10 minuti si vede tutto) e poi escursione alla Cueva de Santo Tomas (bellissima e faticosa). Al pomeriggio relax a Cajo Jutias, con un mare splendido e le mangrovie in acqua (unico posto dove abbiamo visto italiani in cerca di prostituzione…poi trovata!).

 

Il quinto giorno partenza all’alba per Santa Clara. 6 ore di viaggio per vedere il Mausoleo del Che, ma ne è valsa la pena. Il mausoleo è maestoso, ma mi ha colpito il profondo rispetto che vi regna attorno (lì dove i negozi di souvenir potrebbero arricchirsi in realtà ce n’è solo uno ufficiale ed uno improvvisato

Poi partenza per Trinidad (facendo un giro assurdo, perché ovviamente le strade più brevi sono anche quelle più disastrate), ma all’arrivo veniamo premiati dalla casa particular migliore in cui abbiamo alloggiato a Cuba, “Casas Brisas de Alameda”. Un angolo di paradiso nel centro di Trinidad, con un giardino delizioso. E poi ci lasciamo travolgere dalla città e dalla sua musica sulla sua mitica scalinata.

Il quinto giorno lasciamo riposare l’autista e ci riposiamo un po’ anche noi, perdendoci tra le strade di Trinidad, il mercatino, i musei, le chiese e la musica.

Il sesto giorno giro per la Valle de Los Ingenios e poi tappa a Cienfuegos (la città più europea da noi visitata). Cienfuegos ha bei palazzi, il centro è molto pulito, ha molti negozi, di cui alcuni anche carini (…e non è così frequente a Cuba). Poi partenza per L’Avana, in particolare per la casa particular “Abalidia” al Vedado. Lì veniamo accolti dai proprietari, una coppia di anziani molto brillanti Felix e Lidia (ex insegnanti universitari), preparatissimi sulla storia di Cuba e decisamente simpatici. Prima di cena ci bussano dicendoci che arano venuti a trovarci degli amici… Immaginate il nostro stupore, noi che non conoscevamo nessuno a Cuba.

Non ci potevamo credere! Niki, René e Lizzy erano lì... eh sì, perché Lizzy non si perde un colpo, da grande organizzatrice qual’è si era appuntata tutto il nostro itinerario e così erano venuti a salutarci e controllare che fosse andato tutto bene.

Siamo rimasti in giardino a chiacchierare ed  è stato un gesto che abbiamo apprezzato moltissimo, perché ci ha fatto sentire veramente protetti e tra nuovi amici.

 

Il mattino seguente all’alba il nostro fido autista Manuel, come sempre puntualissimo,  ci accompagna all’aeroporto di Playa Baracoa per prendere l’aereo (che in realtà si è rivelato essere un elicottero) per Cayo Largo.

Trascorriamo così cinque giorni nel paradiso terrestre di Cayo Largo, nel Villaggio Sol Pelicano, tra stelle marine, gabbiani, sabbia bianchissima, mare con tutte le sfumature immaginabili e tanti… troppi… canadesi!

L’undicesimo giorno si riparte per L’Avana Veja (avevamo proprio voglia di tornare lì) e alloggiamo nuovamente a “Casa Cuba”, dove Maikel (il ragazzo bello e solare) fa di tutto per darci una stanza lì, spostando altre persone.

Ultima sera a L’Avana: mojto alla Bodeguita del medio, passeggiata, souvenir.

L’ultima mattina ancora una passeggiata, visita della cattedrale , ancora una sguardo a questa meravigliosa decadente città e con il magone di star lasciando degli amici e la paura che possa cambiare tutto troppo velocemente, si riparte. Altro volo Blupanorama (se possibile peggio del primo) e nel bagaglio tanti ricordi.

Oggi, raccontando della nostra esperienza, pensiamo che tornando indietro avremmo sicuramente evitato di andare a Cayo Largo, non certo per l’isola in sé, ma per il villaggio, perché dopo aver respirato il clima delle case particular ed aver conosciuto i cubani, la realtà del villaggio stona veramente troppo, non sembra più di essere a Cuba.

Ogni volta che spieghiamo agli amici come funzionano le case particular, ci viene sempre da dire che l’unico rischio è quello di non avere poi la voglia di uscire di casa per andare in giro a visitare, perché in alcuni casi è talmente piacevole rimanere ore a parlare ed a sentire i racconti su Cuba, che il tempo passa e uno non se ne accorge…

Detto ciò ringraziamo di cuore Niki, René e Lizzy per il supporto tecnico ed emotivo, nella speranza di poterci un giorno rivedere.

Deborah e Marco