L'AVANA - «Hasta siempre, Cuba, terra impreziosita dalla presenza materna di Maria. Che Dio benedica il tuo futuro». Il Papa ha lasciato Cuba sotto la pioggia, ieri pomeriggio (notte in Italia), con questo saluto e un doppio messaggio al Governo di Raul Castro (non limitare le «libertà fondamentali«) e agli Stati Uniti (l'embargo pesa «negativamente sulla popolazione«).
«La luce del Signore, che ha brillato con fulgore in questi giorni, non si spenga in chi l'ha accolta ed aiuti tutti a rafforzare la concordia e a far fruttificare il meglio dell'anima cubana, i suoi valori più nobili, sui quali è possibile fondare un società di ampi orizzonti, rinnovata e riconciliata», ha detto ieri il Papa alle 16.30 (23.30 in Italia) nella cerimonia di congedo all'aeroporto José Martì dell'Avana. Un evento che, per la pioggia iniziata a cadere sull'Havana, si è svolto in una saletta dell'aerodromo anziché all'aperto come previsto. «Che nessuno si senta impedito a prendere parte a questo appassionante compito, per limitazione delle proprie libertà fondamentali, né si senta esonerato da esso, per negligenza o carenza di mezzi materiali. Situazione che - ha detto il Papa citando per la prima volta l'embargo Usa nel suo viaggio cubano - risulta aggravata quando misure economiche restrittive imposte dal di fuori del Paese pesano negativamente sulla popolazione». Ancora: «L'ora presente reclama in modo urgente che, nella convivenza umana, nazionale ed internazionale, si eliminino posizioni inamovibili ed i punti di vista unilaterali che tendono a rendere più ardua l'intesa ed inefficace lo sforzo di collaborazione. Le eventuali discrepanze devono essere risolte ricercando, senza stancarsi, ciò che unisce tutti, con un dialogo paziente e sincero e una volontà sincera di ascolto che accolga obiettivi portatori di nuove speranze».
Il Papa si è poi rivolto direttamente a Cuba: «Ravviva in te la fede dei tuoi padri! Prendi da questa fede la forza per edificare un avvenire migliore, abbi fiducia nelle promesse del Signore, apri il tuo cuore al suo Vangelo per rinnovare in modo autentico la vita personale e sociale». Raul Castro ha ribadito nel suo discorso «l'affetto e il rispetto» con cui Cuba ha accolto il Papa ed ha sottolineato che la visita ha permesso a Benedetto XVI di apprezzare meglio la giustezza delle idee castriste sulla dignità umana che non si basa solo sui beni materiali ma anche sui principi della giustizia e della verità L'aereo del Papa, partito attorno alle 17.30 dall'Avana (mezzanotte e mezza a Roma), dovrebbe atterrare all'aeroporto di Ciampino alle 10.15.
Il Papa al rientro in Italia scrive a Napolitano: Prego per l' Italia - Il Papa saluta l'Italia e assicura «una speciale preghiera per il bene, la serenità e la prosperità dell'intera diletta nazione italiana, alla quale invio la mia affettuosa benedizione». Lo ha scritto Benedetto XVI in un telegramma inviato al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al suo rientro dal viaggio apostolico in Messico e Cuba, «dove ho potuto incontrare numerosi fedeli e rappresentanti di quelle care popolazioni ammirandone la fede e il desiderio di crescita spirituale e sociale».
Napolitano: Il viaggio in Messico e a Cuba è destinato ad avere eco - «Il suo alto messaggio pastorale è destinato ad avere una lunga eco nelle popolazioni che l'hanno accolta con straordinario affetto. E così il suo fraterno incoraggiamento a progredire lungo la via della democrazia e in vista di un vero progresso ispirato ai valori della persona umana». E' quanto ha scritto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio a Papa Benedetto XVI, in occasione del rientro del Pontefice della visita pastorale in Messico e a Cuba.
«A nome mio personale e del popolo italiano tutto - ha scritto ancora Napolitano a Ratzinger - desidero porgerle il più cordiale bentornato al rientro dal suo viaggio apostolico in Messico e a Cuba». E «con profonda considerazione le rivolgo il mio affettuoso pensiero».