Alcuni sì, altri no |
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YOANI SANCHEZ |
Presa da un impeto di credulità, come ogni tanto mi accade, ho acceso la televisione. Volevo ascoltare il notiziario della sera, conoscere qualche notizia, avvicinarmi alla lontana ma al tempo stesso vicina realtà della Siria. Ma qui le informazioni non vengono diffuse secondo l’importanza che hanno per il resto del mondo… quindi serve molta pazienza. Prima di tutto è stato trasmesso un reportage su qualche raccolto agricolo il cui aumento non ha lasciato traccia sui nostri piatti; una cronaca sulla crescita di fagioli, banane o litri di latte che in ogni caso continuano a giocare a nascondino con le nostre bocche. Ho sopportato. Non avrei staccato gli occhi dallo schermo fino a quando non avessero parlato dei morti di Homs, diffuso le dichiarazioni della Lega Araba e dato notizia della morte di due giornalisti dopo un bombardamento. Sono passati i minuti, disinformati e angosciosi. All’improvviso ho visto una foto che ritraeva la blogger Miriam Celaya e altre persone che conosco circondate da epiteti come “mercenari” e “traditori”. |