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Las Parrandas de Remedios

21.12.2012 10:53

 

Las Parrandas de Remedios possono essere considerate come la più scoppiettante festa Cubana e forse una delle più antiche, di seguito pubblico una tesi di laurea della Dott.ssa Palmira Marchetti che le raffronta a delle feste tradizionali abruzzesi.

Attualmente questa festa tradizionale che inizia una settimana prima del 25 è si conclude appunto il giorno di Natale è una gara tra le due contrade di Remedios che si sfidano con carri allegorici, gruppi di ballo e manifestazioni varie, preparate molti mesi prima.

Il tutto è poi documentato nel museo delle Parrandas

La visita in questi giorni della città di Remedios è consigliata a patto di prenotare con anticipo una abitazione data la massiccia affluenza sia di turisti che di cubani.

 

.1 La parranda di Remedios: territorio, origini e storia, tra sacro e profano. (1)

Di Palmira Marchetti

La Parranda nasce a San Juan de los Remedios, primo nome dato alla località dai colonizzatori spagnoli, abbreviato successivamente in Remedios, ottavo municipio fondato a Cuba, nella prima metà del XVI secolo.

 

 

Insieme al Carnevale di Santiago e alle Charangas di Bejucal, le Parrandas, per la propria allegria e spettacolarità, appartengono all’insieme delle feste carnevalesche cubane e costituiscono l’evento folklorico più importante del territorio centrale dell’isola, in quanto,

por sus valores artísticos, su carácter popular, su creatividad, belleza y colorido, [...] han adquirido fama nacional e internacional [...] [6].

Le Parrandas di Remedios, rappresentano a pieno la grande ricchezza di un patrimonio culturale ineguagliabile, quello cubano.

Cuba a diferencia de la América Latina, se caracteriza por una débil influencia indígena y una mayor influencia negra española y china en su conformación cultural y más débilmente influencia caribeña francesa e inglesa [7].

 

  

La plaza de la Parranda

Culture diverse, dunque, che influiscono e confluiscono in un’unica identità nazionale, frutto della

[...] fusión de razas y costumbres, con una mezcla de rasgos africanos, chinos, franceses y españoles, [...]. Cinco siglos de historia atesoran la identidad y el patrimonio cultural cubano, convertido en un componente esencial del desarrollo turístico [8].

Già a partire dall’inizio del 1500, infatti, molti schiavi africani, appartenenti a diverse etnie, arrivarono a Cuba per essere impiegati, prevalentemente, in attività produttive di carattere agricolo, soprattutto nelle locali coltivazioni di zucchero e cacao. Con l’incremento del numero delle piantagioni e la conseguente crescita dei profitti, i flussi degli schiavi aumentarono sempre più, continuando fino al 1790, così da trasformarsi nella più importante forza lavoro presente sul territorio agricolo dell’isola, inclusa Remedios.

[...] La temprana presencia de diversos grupos étnicos africanos en la ciudad de San Juan de los Remedios no se mantuvo al margen de las festividades populares, que fueron capaces de convocar tanto a la población local como a los habitantes de los asentamientos urbanos y rurales colindantes, sino que la envolvió con una marca indeleble [9].

Tanto che

de los aborígenes cubanos solo han quedado noticias de una actividad festiva llamada areíto que se practicaba igualmente en las islas cercanas de Haití y Santo Domingo. Considerada por los cronistas de la época como la fiesta por excelencia, incluía música, canto, baile y pantomimas aplicadas a las liturgias religiosas, a los ritos mágicos, a las narraciones de epopeyas [10].

Oltre alla cultura africana, anche quella cinese e spagnola hanno arricchito le parrandas con l’aggiunta di elementi tipici delle proprie culture; pertanto, possiamo dedurre che

tres culturas la integran, tres etnias que convergen en un momento histórico. La española con sus carrozas y muñecones, la china con sus faroles y su pirotecnia y la afro con su música, su danza y sus instrumentos [11].

 

Trabajo de Plaza

Gli spagnoli, inoltre, contribuirono in maniera decisiva alla diffusione della religione cattolica nell’isola: Facundo Ramos, nel libro Cosas de Remedios, Othon García Caturla, in Tradiciones Remedianas, e Carlos A. Martínez Fortún y Foyo, nell’opuscolo Las Parrandas de Remedios, storici e studiosi delle tradizioni di Remedios, concordano sul fatto che il festeggiamento del Natale costituisce la tradizione più peculiare della località, comprendente tre aspetti essenziali: le misas de aguinaldo, che si celebrano dal sedici al ventitré dicembre, alle quattro del mattino, nell’eremo di San Salvador; la festa della vigilia di Natale e, infine, le parrandas propriamente dette, a completamento delle misas de aguinaldo.

Queste ultime, all’inizio del XIX secolo, erano annunciate ai fedeli dai rintocchi delle campane, che, tuttavia, sembravano non essere sufficienti per richiamare i residenti di tutta la cittadina, che spesso non si recavano in Chiesa nell’occasione della Messa. Perciò, in alcuni, specie nell’animo del giovane sacerdote Francisco Vigil de Quiñones, cominciò a diffondersi il desiderio di attirarli in un’altra maniera, allo scopo di riempire completamente la Chiesa di fedeli per la Messa di mezzanotte. Forte era, dunque, il significato religioso della curiosa iniziativa, ideata allo scopo di superare una fase di perdita di prestigio e potere, che la Chiesa Cattolica attraversava già dal XVIII secolo, per cui era diffusa una grande negligenza nell’osservanza del culto religioso e, di conseguenza, il numero di presenze in Chiesa era sceso notevolmente.

Secondo quanto afferma lo storico della città, Rafael Farto Muñiz , infatti,

los orígenes de las Parrandas remedianas se remontan al 1820 cuando el sacerdote asturiano Francisco Vigil de Quiñones, Francisquillo (por su corta edad) se le ocurre la idea de dar a los muchachos del Barrio de Camaco, el más populoso de la villa, instrumentos ruidosos: matracas, pitos, [...] latas llenas de piedras, para que sonaran sin cesar haciendo ruido por las calles, logrando así despertar a los vecinos para que asistieran a las Misas de Aguinaldo