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Cubareale - Niki

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Boutique

06.03.2012 15:56

 

 

YOANI SANCHEZ

 

A pochi metri da Piazza San Francesco si può notare l’elegante vetrina di un negozio della catena Vía Uno. Scarpe di pelle con tacchi a spillo, davvero inutili per camminare sui marciapiedi dissestati dell’Avana. Borse con pieghe e bordini dorati dove potrebbe entrare il mondo e ci sarebbe spazio per tutta la città. I curiosi si fermano davanti alla vetrina e alcune donne entrano per osservare da vicino, anche se in poche escono con acquisti tra le mani. Vediamo l’adolescente che tra poco compierà quindici anni tentare di convincere la madre a tirar fuori i risparmi per comprare un paio di stivaletti rossi. Una funzionaria di una nuova corporazione resta a bocca aperta e con gli occhi spalancati di fronte a prezzi che raggiungono le tre cifre. Attraversando la strada - proprio davanti alla porta della boutique - si può vedere una persona anziana con la mano tesa nell’atto di chiedere l’elemosina. Come in una fotografia sovraesposta, ogni giorno i contrasti sociali si percepiscono con più forza nella vita cubana.

 

Mentre molti si alzano con l’angosciosa domanda: “Cosa mangerò oggi?”, una nuova classe sociale - con moneta convertibile in tasca - si vanta di poter fare acquisti nei negozi esclusivi. Persone che grazie a corruzione, affari privati, rimesse o privilegi governativi possono avere accesso a vestiti più costosi, migliori alimenti e prodotti inavvicinabili per la maggior parte della popolazione. Nelle zone turistiche, questi chiaroscuri si apprezzano con nitidezza e le differenze sociali risultano più evidenti. È lì che la Cuba delle diverse classi diventa più visibile, più dolorosa. È lì che viene smentito quel concetto di “uguaglianza” che ancora sentiamo pronunciare in numerosi slogan e che risiede - come un miraggio - nella mente di molti che vivono fuori dalle nostre frontiere. Sotto la luce splendente dell’insegna luminosa, un signore vende pacchetti di noccioline. La sua voce che invita a comprare non si sente neppure dentro quel negozio climatizzato e meno che mai nelle salette di prova, dove qualcuno sta indossando un capo di lusso.

 

Traduzione di Gordiano Lupi