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Francesca, una guida turistica di Roma alla scoperta di Cuba

Francesca, una guida turistica di Roma alla scoperta di Cuba


I miei 15 gg a cuba: 

 

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4 gg iniziali a l'avana, centro avana, quartiere centrale ma un pò forte per iniziare ad ambientarsi, consiglio l'avana vieja o il vedado per chi va come prima volta. La città è bellissima e piena di cose da vedere e da fare. Per spendere meno negli spostamenti da una parte all'altra della città consiglio di prendere i taxi collettivi, macchine anni '50 rattoppate per capirci, che si fermano lungo la strada per prendere a bordo le persone. Spesso non si riesce a capire come facciano a funzionare, rumorosi e con tutte le buche delle strade è difficile credere che arrivino a destinazione, ma invece a dispetto di tutto funzionano e sono facili da trovare, basta aspettare a filo marciapiede e fare un segno con la mano perchè si fermino. Sono usati quasi esclusivamente da cubani ma ora il servizio è ammesso anche per i turisti e, a paragone con i taxi esclusivi, enormemente più conveniente (tariffa fissa 10 pesos nazionali per il tragitto dall'avana vieja al vedado), non è assolutamente pericoloso anche se vi sentirete all'inizio come un pesce fuor d'acqua. Per chi ama ballare, salsa chiaramente, la casa della musica a galliano comincia alle 5 di pomeriggio, e poi alla chiusura si può continuare in altri locali serali. e se volete prendere lezioni c'è solo l'imbarazzo della scelta.

il 5° giorno sono partita verso Cienfuegos con bus Transtur, era leggermente più costoso del Viazul però partiva da un hotel a 3 min da dove vivevo, quindi molto più comodo che andare al terminal Viazul al vedado. A cienfuegos ho trovato una casa particular tramite un jinetero. Sapevo di doverli evitare ma stavolta mi sono lasciata aiutare da lui, un ragazzo simpatico, veramente disponibile e tutto sommato non mi dispiaceva fargli guadagnare qualche cuc, mi ha portato a vedere un paio di case non particolarmente belle ma centrali. Ne ho scelta una che non consiglierei ma ero stanca, col bagaglio, quindi mi sono accontentata di una discreta con spazio esterno che fa sempre piacere avere, almeno a me. Un giro della città a seguire e un drink nella piazza principale. Prima che le agenzie di viaggi chiudessero però ho fatto un salto in una di fronte casa e lì ho conosciuto il primo dei miei due compagni di viaggio nei successivi 6 gg. Il secondo l'ho conosciuto al centro internet. Un'italiana, un inglese e un russo, sembra la barzelletta, mancava solo il francese...

 

Comunque in tre ci siamo organizzati le escursioni per i giorni successivi e certamente essere in più persone rende le cose più facili ed economiche perchè ci si può organizzare tutto in autonomia senza usufruire del trasporto pubblico ma prendendo i taxi dividendosi le spese. Quindi escursione del 1° giorno a  Playa Giron e Caleta Buena con macchina noleggiata e ritorno a Cienfuegos, escursione 2° giorno con macchina a noleggio a El Nicho e safari nella Sierra dell'Escambray, il conducente del taxi era veramente simpatico e disponibile, ci ha portati a pranzo in una trattoria locale sperduta in mezzo al nulla che ci ha servito il miglior cibo di tutto il soggiorno! certo era una macchina degli anni '80 per varcava le montagne con uno sforzo immenso e ogni tanto si fermava per raffreddare il motore ma era molto divertente. dopo pranzo stop al miglior posto di caffè di cuba, almeno questo diceva, il caffè però era proprio buono, corretto chiaramente. Invece di ritornare a cienfuegos avevamo organizzato per continuare fino a trinidad. Non avevamo prenotato niente per dormire a Trinidad per cui una volta arrivati ci siamo messi alla ricerca in base a suggerimenti di case ricevuti strada facendo, menzionate su guide e ovviamente le solite case di amici cubani, che non mancano mai.

Un pò faticosamente, perché la città e piccola e il nr delle case disponibili non è certo come a l'avana, anche se comunque ce n'è in abbondanza, abbiamo trovato due case una accanto all'altra, la mia era deliziosa, con un giardino tropicale fuori la stanza, di proprietà di 3 signore anziane che cucinano da Dio. Non molto economica direi ma nella norma dei prezzi (25 cuc la stanza) colazione inclusa, e la colazione a cuba è strepitosa, con un trionfo di frutta, succhi, uovo, burro e marmellata e caffè.

Trinidad è a misura d'uomo, curata, tranquilla, Molto rilassante, specialmente per chi viene da l'avana. Nei 3 giorni trascorsi a Trinidad abbiamo affittato bici da un privato, bici discrete, e siamo andati fin giù sulla punta di playa ancon, 15 km, molto bello arrivare fino al club della marina, e il giorno successivo dal club della marina siamo partiti con catamarano per escursione full day a cayo blanco con pranzo incluso e open bar (vi lascio immaginare..), col senno di poi forse avrei evitato perché un pò costoso e il rapporto qualità-prezzo sbilanciato anche se il cayo è bello, completamente disabitato ad eccezione delle iguana e hermicrabs (non so come si chiamano in italiano, sono dei granchi enormi con la casa a conchiglia sopra!) ed è incluso snorkeling in un punto della costa.

Ultima escursione fatta nei dintorni di Trinidad è stata nella Valle de los Ingenios, ovvero degli zuccherifici, con piccolo treno tirato da locomotiva a vapore degli inizi del 1900, curioso, da fare però nella stagione non secca, quando la vegetazione intorno è rigogliosa, ovvero d'estate.

 

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Da trinidad le strade dei 3 componenti del gruppo, io, l'inglese e il russo, si sono purtroppo separate e ognuno ha continuato il suo viaggio, chi a sud-est chi a nord. Con grande dispiacere ho deciso di evitarmi l'ammazzata di arrivare a Baracoa, che credo essere molto bella come atmosfera, ma avevo troppi pochi giorni a disposizione, e sono tornata a l'avana. 

In realtà appena tornata a l'avana ho preso un tour Havanatur (non ho trovato nessuno con cui dividere le spese di noleggio di un taxi per un tour in autonomia e do sola era troppo caro per le mie finanze) per la regione di Pinar del Rio, a ovest, la regione della coltivazione del tabacco, terra del miglior tabacco al mondo. La fortuna ha voluto che il tour che avevo scelto eravamo solo 5 persone, quindi abbiamo viaggiato con un minivan, di gran lunga meglio del grande bus con 20 o più persone! 

Il tour comprendeva uno stop veloce a Pinar del Rio, che devo dire mi è piaciuta moltissimo, un secondo stop alla fabbrica di sigari, dove della povera gente lavora per ore ed ore arrotolando foglie di tabacco essicate divise in varie categorie a seconda della qualità per confezionare i famosi sigari. L'odore all'interno è fortissimo, acre. Non ho foto purtroppo, non si potevano fare.

 

Un terzo stop è stato dove producono la Guayabita, più o meno secca, un liquore tipico della zona di Pinar, distillato dalla canna da zucchero in cui si utilizza rum e i piccoli frutti di guaiava, che vengono raccolti sono nelle montagne della zona. Buono ma per me un pò troppo dolce.

Procediamo per la Valle di Vinales, patrimonio dell'Umanità Unesco, zona carsica con montagne dalla forma arrotondata ed essendo di origine carsica anche molte grotte. la più conosciuta è la Cueva del Indio. Prima di entrare ci si ferma per il pranzo al ristorantino accanto, incluso nel costo non basso del tour. il cibo niente di che, mezza trappola per turisti, ma va beh per una volta...

 

Dopo pranzo iniziamo la visita alla grotta con una passeggiata di 200 mt nelle viscere della montagna, bello e fortunatamente siamo anche gli unici per un pò, prima che arrivi un gruppo di rumorosi russi.. alla fine si arriva alla fermata della barca con cui si prosegue la gita, si esatto in barca sul fiume sotterraneo, troppo breve il tragitto purtroppo. dopo poco arriviamo già all'uscita, di cui allego foto.

Le montagne della Valle di Vinales sono conosciuti come Mogotes e sono di una bellezza infinita, l'intero paesaggio naturale della Valle è splendido! allego foto anche qui per dare un'idea.

Nel mezzo della Valle si erge su una parete della montagna un'attrazione turistica, il Murales de la Prehistoria, creato nel 1961 da una squadra di pittori che si armano di pennelli e dipingono la fiancata della collina. Allego foto. Di per se fa scena ma la vera attrazione è la natura.

Ultimo stop in programma è il paese di Vinales, tranquillo paesino dalle mille bici, si qui si va in bici, anche se sembra strano date le strade non proprio piatte e rettilinee, ma visto l'incanto naturale del luogo non c'è niente di meglio che scoprirlo con un mezzo altrettanto naturale. Io purtroppo non ho potuto, avrei dovuto pernottare lì, cosa che era nel mio programma all'inizio ma è andata diversamente.

Tornata a l'avana mi sono goduta la città, che è piena di sorprese e poi finalmente ho avuto modo di incontrare René e Lizzy, persone deliziose, un concentrato di gentilezza, cortesia e cultura. Ho passato parecchio tempo con loro, ma la prima serata trascorsa insieme è indimenticabile. Senza neanche conoscermi mi hanno invitato a trascorrere con loro il compleanno del loro insegnante di italiano, si perché per chi non lo sapesse, loro studiano e parlano italiano, René stenta un pò ancora ma Lizzy lo potrebbe anche fischiare tra un pò! e questo è un grande aiuto per chi non parla spagnolo ve lo assicuro!

Beh, l'incontro con il professore è stato surreale, mi sono trovata catapultata in un appartamentino di Jose Maria, uno dei quartieri più fatiscenti della città, a brindare ad una persona speciale, che ora fa il professore e traduttore di libri e ha un curriculum di tutto rispetto di interprete simultaneo e ha lavorato a lungo anche con il regime. Se mi ricordo bene parla correntemente 5 lingue! è fantastico, pieno di energia, accogliente, disponibile, amante della letteratura ed è pazzo dell'Italia, gli ho promesso che gli mando una bandiera italiana, una di quelle grandi da appendere al muro.

 

3--

 

Tornata a l'avana mi sono presa qualche giorno per godermi questa città con cui avevo avuto un impatto un pò forte abitando in un appartamento in una zona degradata. Quindi stavolta ho deciso di cambiare zona e scoprire un altro quartiere della città. Dopo un paio di giorni ospite da un mio amico a l'avana vieja, che è naturalmente the best secondo me, ho optato per una stanza in una bella casa coloniale al Vedado, vecchio quartiere borghese di inizio secolo, signorile, bellissime ville, strade larghe, pulite e alberate ma anche sede degli hotel più belli, edifici moderni, e soprattutto molti locali, è qui infatti che si svolge la vita notturna della città. Certo per i miei gusti è un po’ grigio (tanto cemento) rispetto a l’avana vieja. La posizione comunque è strategica e tranquilla e, come già detto precedentemente, se prendete i taxi collettivi per gli spostamenti non vi costerà una fortuna. Il lungomare poi è vicino. Orientarsi è facile perché il piano regolatore è impostato su assi ortogonali, come fosse una griglia, come le strade romane, cardi e decumani.

Un consiglio, andate assolutamente a vedere l'Hotel Nacional (foto allegata), entrate per vedere (nessuno vi dirà niente..) il giardino, il panorama sul Malecon, il lungomare.

Ho fatto solo una brevissima incursione nel quartiere di Miramar, il più chic al momento, ma non vi so dire molto. sicuramente non ci alloggerei, troppo lontano dal centro. 

Nei restanti giorni trascorsi a l’avana mi sono concessa un corso di salsa, direi che è un must per le persone a cui piace ballare. E visto il tempo strepitoso, oltre 30° a inizio febbraio, anche un paio di mezze giornate a Playa dell’Est, a 20 min. di bus dall’avana (foto allegata).

 Il bus parte dal Parque Central e va dritto al mare per 5 cuc andata e ritorno oppure sempre con il famigerato taxi collettivo, se si è più persone si risparmia. La spiaggia lì non ha niente da invidiare alle altre, almeno a quelle che ho visto nei dintorni di Trinidad, non sono andata a Varadero o sui cayos a nord però, e forse lì è un'altra storia, anche se quelle sono zone molto molto turistiche e non si vede traccia di cubani, che a quanto ho capito non hanno il permesso oltre che le possibilità economiche di andarci (perché si paga un pedaggio per attraversare il ponte). Una fila di resort attaccati gli uni agli altri che mi danno un po’ l’idea di non essere neanche a cuba, e allora che senso ha? ma forse mi sbaglio.

La sera aspetto René e Lizzy che tornano dal teatro dell’Opera dove hanno assistito al Ballet nazionale, dove purtroppo io non ho fatto in tempo ad andare, e insieme ci fiondiamo alla cerimonia del Canonazo, che si svolge ogni giorno alla 21 dal Morro Cabana, fortificazione militare di epoca spagnola coloniale, di fronte al Malecon. Soldati spagnoli e cubani in costume si prodigano con rigore a sfilare per il cambio della guardia (foto allegata) davanti a centinaia di persone che ogni sera si raggruppano nel cortile per assistere allo sparo del cannone, che si sente anche a parecchia distanza. Sotto il mare sarà pieno zeppo di palle, che però non sono di piombo ho saputo ma di carta pressata! L’ora dello sparo è data dal fatto che alle 21 si alzava il ponte levatoio e nessuno poteva più uscire o entrare nel castello.

La cerimonia è chiaramente un evento turistico, fanno pagare l’ingresso che non è neanche economico (8 cuc se non mi sbaglio, mentre il costo ai cubani è di 1/10 rispetto a quello per i turisti, e questo ve la dice lunga), però è suggestivo lo spettacolo della vista di notte dall’altro lato del mare sul Malecon e su tutta la città. E poi il museo allestito nel castello è interessante, perché il castello è servito un tempo come quartier generale del Comandante Che Guevara.

Mi ha tanto ricordato lo sparo del cannone alle 12 dal Gianicolo a Roma ogni giorno da oltre 100 anni ormai.

Finita la cerimonia ci aspetta una bella cenetta, aragosta! Solo per me però perché ho scoperto che per i cubani questo cibo non è una prelibatezza, si trova facilmente quindi considerano più una leccornia la carne di vitello che l’aragosta. In inglese si dice ‘When in Rome’...che non c’entra nulla con la città di Roma in realtà, ma è un modo per dire ‘paese che vai usanza che trovi’.

Il giorno successivo è la giornata religiosa, con una ragazza locale conosciuta tramite un mio amico vado a Regla, quartiere dall’altra parte della baia, centro della religione afro-cubana. Lì ci aspettava un babalawo, un santero, lo stregone più potente della magia africana, il quale possiede la capacità di eliminare la sfortuna, malattie, di rimuovere spiriti maligni e vedere sia il passato che il futuro della persona attraverso varie pratiche. E, come si dice, ho fatto il santo. E’ una pratica tipica della religione afro-cubana, a cui si sottopongono le persone che chiedono aiuto ai loro orisha per superare momenti difficili o solo per darsi delle risposte. Per me in realtà è la prima volta che mi imbatto in questo tipo di esperienza ma volevo provare, non mi sentivo a disagio. La religione africana, originaria dell’isola prima dell’arrivo degli spagnoli, è stata da quest’ultimi boicottata, non riconosciuta e messa a tacere a favore della religione cristiana. Ma non è affatto scomparsa bensì si è adattata a quella cristiana, . Ovvero i loro orisha hanno un corrispettivo nei santi cristiani. Non ho approfondito così tanto la questione per capire esattamente quali ma a Regla ho visitato il santuario di Yemaya (foto allegata),

 che è l’orisha del mare e della salute, una madonna nera, protettrice dei marinai  e il suo corrispettivo cristiano è la Vergine della Ss. Trinità, ma ce ne sono molti altri. In realtà tutta la zona ha preso il nome dalla città della Spagna da dove questa madonna proviene, rimanendo miracolosamente intatta alle numerose tempeste. In due parole ciò che successe è che gli schiavi neri a cuba adottarono la vergine spagnola come surrogato per la dea africana Yemaya ed ecco che le due coincisero. Ma la storia è più lunga e complicata.

L’ultima serata la trascorro con i miei due amici René e Lizzy, che mi hanno invitato a cena a casa loro, un ottimo pasto e concludiamo con una competitiva partita a Domino, gioco per cui i cubani vanno pazzi. Ci giocano a tutte le ore del giorno, formano capannelli urlanti in strada, molto pittoreschi e divertenti. Per me è la prima volta ma, come sapete, la fortuna è del principiante. Ero in coppia con René e distruggiamo i nostri avversari!

Sarebbe valsa la penna fare un giro nei luoghi di Hemingway ma ahimé non ho avuto tempo, l’ultimo giorno l’ho dedicato allo shopping di regali, un po’ di musica  e souvenir vari...

Non mi resta che tornarci .

Un consiglio spassionato, se volete qualcuno che sappia il fatto suo sull’isola chiamate René e Lizzy, loro vi consigliano cosa fare e come farlo, sono un aiuto veramente prezioso.