Cerca nel sito


Contatti

Cubareale - Niki

E-mail: seriomario@hotmail.com

Poesia cubana 3 - Herberto Padilla

02.03.2012 11:47

 

EL HOMBRE AL MARGEN

 

El no es el hombre que salta la barrera
sintiéndose ya cogido por su tiempo, ni el fugitivo
oculto en el vagón que jadea
o que huye entre los terroristas, ni el pobre
hombre del pasaporte cancelado
que está siempre acechando una frontera.
El vive más acá del heroísmo
(en esa parte oscura);
pero no se perturba; no se extraña.
No quiere ser un héroe,
ni siquiera el romántico alrededor de quien
pudiera tejerse una leyenda;
pero está condenado a esta vida y, lo que más le aterra,
fatalmente condenado a su época.
Es un decapitado en la alta noche, que va de un cuarto al otro,
como un enorme viento que apenas sobrevive con el viento de afuera.
Cada mañana recomienza
(a la manera de los actores italianos).
Se para en seco como si alguien le arrebatara el personaje.
Ningún espejo
se atrevería a copiar
este labio caído, esta sabiduría en bancarrota.

 

 

L’UOMO AL MARGINE

 

Lui non è l’uomo che salta la barriera
sentendosi già preso dal suo tempo, né il fuggitivo
nascosto nel vagone che ansima
o che fugge tra i terroristi, né il povero
uomo dal passaporto cancellato
che sta sempre inseguendo una frontiera.
Lui vive più in qua dell’eroismo
(in quella parte oscura);
però non si turba, non rimpiange.
Non vuole essere un eroe,
e neppure il romantico intorno al quale
poter intrecciare una leggenda;
ma è condannato a questa vita, e ciò che più lo spaventa,
fatalmente condannato alla sua epoca.
È un decapitato a notte fonda, che passa da una stanza all’altra,
come un enorme vento che appena sopravvive con il vento di fuori.
Ogni giorno ricomincia
(alla maniera degli attori italiani).
Chiude il becco come se qualcuno gli strappasse il personaggio.
Nessuno specchio
oserebbe copiare
queste labbra cadute, questa saggezza in bancarotta.

 

HerbertoPadilla